Sicilia 1943



Sicilia 1943
Breve storia dello sbarco alleato
Introduzione di Carlo D'Este
4^ Edizione
Il 10 luglio del 1943 gli anglo-americani sbarcano sulle coste siciliane. È il primo passo per la conquista della «Fortezza Europa» e l’inizio del definitivo tracollo delle dittature nazista e fascista. In quell’estate del ‘43, gli occhi del mondo sono puntati sulla Sicilia, dove la guerra arriva con tutti i drammi e le tragiche conseguenze. Al piano d’invasione, deciso a Casablanca da Roosevelt e Churchill nel gennaio dello stesso anno, viene dato il nome in codice di Operazione Husky. Il libro narra, con un linguaggio semplice e di facile approccio, le vicende di quel periodo e ne analizza i fatti più importanti, come ad esempio le cruente battaglie di Gela, Primosole, Sferro, Agira e Troina, la conquista di Catania e Palermo, l’avanzata verso Messina e la sua caduta, l’armistizio del 3 settembre, l’insediamento del governo alleato. La ricca documentazione fotografica che correda il volume, formata da oltre 170 immagini dell’epoca ritrovate negli archivi di tutto il mondo, rende quest’opera non solo originale ma anche preziosa.

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In libreria



Soldier's Guide To Sicily


La guida del soldato alla Sicilia distribuita ai soldati
anglo-americani prima dello sbarco del luglio 1943.

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Sicilia 1943
Le Nove Muse Editrice

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la Guida del Soldato alla Sicilia, 1943

Soldato britannico prima dello sbarco

I bombardamenti delle città

Il bombardamento a tappeto ha trasformato la seconda guerra mondiale in una guerra totale. Una strategia messa a punto dai governi democratici e dal primo ministro inglese Winston Churchill. Egli ne è stato il più assoluto sostenitore. Mirava a demoralizzare la popolazione, ad incutere terrore.
Da ministro degli Armamenti nel 1918 aveva previsto per l’anno successivo un attacco aereo contro Berlino condotto da mille bombardieri. Un ventennio dopo, sempre più convinto, scriverà: “La battaglia del 1919 non fu combattuta ma le idee su cui si basava sono sopravvissute. Forse, la prossima volta si tratterà di uccidere soprattutto donne e bambini, insomma la popolazione civile”. La strategia del terrore ha cambiato il conflitto, ha eliminato il corpo a corpo della prima guerra mondiale, la lotta dentro o appena fuori dalle trincee. La seconda guerra mondiale invece ha avuto la faccia spietata di chi non lascia alcuna opportunità di preservazione e reazione. Sono cadute intere città, cancellate milioni di vite umane, ha prevalso l’impotenza del singolo civile o militare di fronte la forza immane di una bomba. La strategia era raffinata e violenta:si chiamava moral bombing. Gli inglesi l’avevano studiata per alterare le emozioni dell’avversario. Puntava soprattutto a scatenare la paura. In particolare quella della popolazione civile. Le bombe anglo-americane cadevano anche dove non c'erano obiettivi militari, né postazioni antiaeree, né soldati dell’Asse. Si sganciavano perché dovevano rappresentare qualcosa, incutere sgomento e terrore, imprimere il segno della supremazia.

Seconda guerra mondiale: 50 milioni di morti, oltre la metà popolazione civile.

Seconda guerra mondiale: 50 milioni di morti, oltre la metà popolazione civile.