Mafia & Alleati


Mafia & Alleati
Servizi segreti americani e sbarco in Sicilia. Da Lucky Luciano ai sindaci “uomini d’onore”Le Nove Muse Editrice

Quali oscure operazioni di spionaggio si celavano dietro lo sbarco anglo-americano in Sicilia nell’estate del 1943? La conquista dell’isola fu sostenuta dalla collaborazione della mafia con i servizi segreti americani? E chi furono i protagonisti di questo accordo? Chi erano gli agenti segreti sbarcati con le truppe del generale Patton? E perché migliaia di soldati italiani si arresero già al primo giorno dell’invasione e la popolazione civile accolse con esagerata festosità gli Alleati?
La recente declassificazione di una vasta serie di documenti dei servizi segreti americani e, sulla base delle novità, l’attenta rilettura di alcune inchieste governative condotte negli anni ’50 da intrepidi procuratori americani, hanno offerto l’opportunità di riesaminare sotto una diversa ottica le lunghe fasi di preparazione dell’invasione della Sicilia, ma anche, e soprattutto, il periodo della gestione politico-amministrativa dell’isola da parte del Governo militare alleato (AMGOT).
Mafia & Alleati rivela i retroscena di uno dei più controversi e romanzeschi capitoli del secondo conflitto mondiale, un enigma fitto di interrogativi che vanno dall’accordo tra intelligence americana e il boss mafioso Lucky Luciano per liberare il porto di New York dalle spie naziste e fornire notizie sulla Sicilia, al Piano Corvo, la pianificazione “politica” dello sbarco; dagli inquietanti ritratti dei mafiosi americani e siciliani che popolavano la scena del crimine durante la seconda guerra mondiale, agli uomini del Naval intelligence e dell’OSS e le loro operazioni segrete nell’isola; dall’insediamento del governo militare alleato alla riorganizzazione della mafia, alla delega dei poteri ai boss locali.

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Soldier's Guide To Sicily


La guida del soldato alla Sicilia distribuita ai soldati
anglo-americani prima dello sbarco del luglio 1943.

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Sicilia 1943
Le Nove Muse Editrice

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la Guida del Soldato alla Sicilia, 1943

Soldato britannico prima dello sbarco

I bombardamenti delle città

Il bombardamento a tappeto ha trasformato la seconda guerra mondiale in una guerra totale. Una strategia messa a punto dai governi democratici e dal primo ministro inglese Winston Churchill. Egli ne è stato il più assoluto sostenitore. Mirava a demoralizzare la popolazione, ad incutere terrore.
Da ministro degli Armamenti nel 1918 aveva previsto per l’anno successivo un attacco aereo contro Berlino condotto da mille bombardieri. Un ventennio dopo, sempre più convinto, scriverà: “La battaglia del 1919 non fu combattuta ma le idee su cui si basava sono sopravvissute. Forse, la prossima volta si tratterà di uccidere soprattutto donne e bambini, insomma la popolazione civile”. La strategia del terrore ha cambiato il conflitto, ha eliminato il corpo a corpo della prima guerra mondiale, la lotta dentro o appena fuori dalle trincee. La seconda guerra mondiale invece ha avuto la faccia spietata di chi non lascia alcuna opportunità di preservazione e reazione. Sono cadute intere città, cancellate milioni di vite umane, ha prevalso l’impotenza del singolo civile o militare di fronte la forza immane di una bomba. La strategia era raffinata e violenta:si chiamava moral bombing. Gli inglesi l’avevano studiata per alterare le emozioni dell’avversario. Puntava soprattutto a scatenare la paura. In particolare quella della popolazione civile. Le bombe anglo-americane cadevano anche dove non c'erano obiettivi militari, né postazioni antiaeree, né soldati dell’Asse. Si sganciavano perché dovevano rappresentare qualcosa, incutere sgomento e terrore, imprimere il segno della supremazia.

Seconda guerra mondiale: 50 milioni di morti, oltre la metà popolazione civile.

Seconda guerra mondiale: 50 milioni di morti, oltre la metà popolazione civile.