Phil Stern. Sicilia 1943, la guerra e l'anima
Documentario
Scritto da Ezio Costanzo e diretto da Ezio Costanzo e Filippo Arlotta
durata 49 minuti, lingua: italiano
Phil Stern racconta i suoi ricordi in una lunga intervista ad Ezio Costanzo, ambientata davanti al castello di Falconara, Butera, nei pressi della spiaggia dove Stern sbarcò nell'estate del 1943. Sulle parole di Stern scorrono le immagini dapprima della sua carriera militare (cominciata ad appena 21 anni) con l'arruolamento volontario nei Rangers e la guerra d'Africa, e poi del grande momento che lo vide protagonista ad Hollywood come fotografo delle stars del cinema mondiale. Quindi, il documentario si sofferma a raccontare i giorni del ritorno in Sicilia di Stern: le immagini si susseguono da Catania a Comiso, a Licata, a Gela, a Noto dove Stern riceve cittadinanze onorarie e un'accoglienza entusiasmante. A Licata, ad accoglierlo, oltre alle autorità, c'è pure la banda, che festeggia il ritorno del "soldato liberatore" del 1943. Anche a Gela l'ospitalità è trionfale e il sindaco gli conferisce la cittadinanza onoraria. Il documentario è anche l'occasione per mostrare gli splendidi luoghi dell'isola: le spiagge del lungomare gelese e licatese (luoghi storici legati allo sbarco del 1943), la presenza nelle campagne dei bunker e di molte testimonianze della seconda guerra mondiale, il barocco di Noto e di Catania, il centro storico di Comiso, il museo archeologico di Gela e quello dello sbarco in Sicilia delle Ciminiere di Catania (qui sono state girate le scene finali del film).
Prodotto da "Le Nove Muse Editrice"
Trailer Phil Stern. Sicilia 1943, la guerra e l'anima
Phil Stern. Il mio secondo sbarco.
I segreti dello sbarco. Prigionieri italiani scudi umani dei soldati americani.
Un inedito documento sul comportamento delle truppe americane nell'area di sbarco di Gela: i primi soldati italiani fatti prigionieri furono utilizzati come scudi umani per coprire l' avanzata del generale Patton nell'entroterra.
Leggi l'articolo di Ezio Costanzo su La Repubblica del 23 luglio 2011, Cultura, Palermo
Rai Storia. Documentario sul 1943
Guerre - Estati di sangue
di Sergio Leszczynski
Andrea Camilleri ed Ezio Costanzo
raccontano lo sbarco in Sicilia del 1943
Rai Storia Dixit un programma di Giovanni Minoli
Castiglione, agosto '43 la strage dimenticata
Leggi l'articolo di Ezio Costanzo su La Repubblica del 28 luglio 2010, Cultura, Palermo
L' ultima spia dell' Oss che si infiltrò in Sicilia
Lo storico Lucio Villari presenta il nuovo libro di Ezio Costanzo
"Il sole accecante dei trentasette giorni della Campagna di Sicilia, il solleone di luglio e agosto 1943, sembra abbacinare ancora chi sfoglia le bellissime fotografie di questo volume che provengono da archivi ufficiali o da privati. Guardandole, la guerra ci appare ancora vicina come una indiscutibile verità della nostra storia. I corpi abbandonati di tanti soldati italiani, tedeschi, alleati, tombe vicine con elmetti diversi riempiono gli occhi e la memoria di questa microstoria, rimandano in controluce a una storia più grande della Sicilia e dell’Italia; la storia del conflitto decisivo, tra il 1939 e il 1945, tra due assolutamente opposte concezioni del mondo. Ezio Costanzo, che ha curato questo volume, scandisce con precisione storica e commenta in modo essenziale le 1200 fotografie che lo compongono".
1943 Storia fotografica
Le Nove Muse Editrice
L’Operazione Mincemeat: un polpettone per Hitler
Durante la pianificazione dell’Operazione Husky, nella primavera del 1943, i servizi segreti britannici attuarono un piano che aveva lo scopo di sviare l’attenzione dei tedeschi circa il luogo di attuazione dello sbarco in Europa. Al progetto, ideato da un giovane ufficiale dei servizi segreti della marina, il capitano Ewen Montagu, fu dato il nome in codice di Mincemeat (carne tritata). Il piano consisteva nel preparare una serie di documenti falsi da far pervenire casualmente ai tedeschi, recanti indicazioni su un imminente sbarco anglo-americano in Sardegna ed in Grecia. Nella tarda mattinata del 30 aprile, al largo del golfo di Cadice, in Spagna, davanti alla città di Huelva, alcuni pescatori recuperarono in mare il corpo senza vita di un ufficiale inglese che, dai documenti in suo possesso, risultò essere il maggiore William Martin, dei Royal Marines britannici. Il corpo, con addosso ancora un giubbotto di salvataggio «Mae West», fu subito consegnato dai pescatori alle autorità spagnole che lo sottoposero ad un’attenta perquisizione. Oltre ai documenti e agli effetti personali (tra cui la fotografia della fidanzata, alcune sue lettere d’amore, un biglietto di teatro), l’uomo aveva con sè, legata alla cintura con una catenina, una borsa diplomatica dentro la quale erano contenuti documenti top secret. I tedeschi furono informati del ritrovamento e i documenti vennero inviati a Berlino. Tra quelle carte, una lettera in particolare destò l’attenzione dello Hitler: quella «inviata» dal Naval War Staff al generale Alexander, nella quale esplicitamente si parlava di una imminente invasione della Grecia da parte degli Alleati e di come si stava facendo credere ai tedeschi che un probabile sbarco sarebbe avvenuto in Sicilia. Il «polpettone», come lo definì lo stesso Churchill, fu inghiottito senza alcun minimo sospetto dai tedeschi e la conferma di ciò si ebbe quando Hitler spostò dalla Francia verso il Peloponneso tutti gli uomini della Prima Divisione Panzer. Il corpo del «maggiore Martin» è oggi seppellito nel cimitero della cittadina spagnola di Huelva. La pietra che sovrasta la sepoltura reca scritto: «William Martin. Nato il 25-3-1907, morto il 24-4-1943. Figlio adorato di John Glydwyr Martin e della defunta Antonia Martin, di Cardiff, Galles. Dulce et decorum est pro patria mori. Requiescat in pace». Sulla tomba dell’uomo che non è mai vissuto, pare che ogni anno l’ambasciata inglese faccia deporre una corona di fiori.
Ezio Costanzo, dal libro Sicilia 1943
Storia Proibita delle guerre italiane. La liberazione violenta. La storia della Liberazione inizia con una colossale operazione: lo sbarco in Sicilia. E ai civili, dopo la violenza tedesca, tocca subire quella Alleata. Con la partecipazione di Ezio Costanzo. Martedì 8 luglio 2008, ore 23,00 su Histoy Channel, canale 407 di Sky.
Esce negli Stati Uniti e in Canada
The Mafia and the Allies by Ezio Costanzo Translated by George Lawrence Within weeks of the Pearl Harbor attack and the declaration of war on the United States by Germany and Italy, U.S. war plans included the defense of the East Coast and the invasion of Sicily. Ezio Costanzo examines the many elements of this secret scenario, which included long-suppressed information about cooperation between the Mafia and the U.S. Army. The results came in the aftermath of the invasion, during the new military government that gave many Mafia leaders important administrative positions. Seen from an Italian standpoint, the success of U.S. forces is examined in detail and many questions are finally answered. Author: Ezio Costanzo Translator: George Lawrence Format: Paperback, 250 pages Publication Date: September 2007 Publisher: Enigma Books, New York ISBN-10: 1929631685 ISBN-13: 9781929631681 List Price: $17.00
Sicilia 1943
Mafia & Alleati
In libreria
Soldier's Guide To Sicily
La guida del soldato alla Sicilia distribuita ai soldati
In regalo la versione anastatica con il libro
Sicilia 1943
Le Nove Muse Editrice
I bombardamenti delle città
Da ministro degli Armamenti nel 1918 aveva previsto per l’anno successivo un attacco aereo contro Berlino condotto da mille bombardieri. Un ventennio dopo, sempre più convinto, scriverà: “La battaglia del 1919 non fu combattuta ma le idee su cui si basava sono sopravvissute. Forse, la prossima volta si tratterà di uccidere soprattutto donne e bambini, insomma la popolazione civile”. La strategia del terrore ha cambiato il conflitto, ha eliminato il corpo a corpo della prima guerra mondiale, la lotta dentro o appena fuori dalle trincee. La seconda guerra mondiale invece ha avuto la faccia spietata di chi non lascia alcuna opportunità di preservazione e reazione. Sono cadute intere città, cancellate milioni di vite umane, ha prevalso l’impotenza del singolo civile o militare di fronte la forza immane di una bomba. La strategia era raffinata e violenta:si chiamava moral bombing. Gli inglesi l’avevano studiata per alterare le emozioni dell’avversario. Puntava soprattutto a scatenare la paura. In particolare quella della popolazione civile. Le bombe anglo-americane cadevano anche dove non c'erano obiettivi militari, né postazioni antiaeree, né soldati dell’Asse. Si sganciavano perché dovevano rappresentare qualcosa, incutere sgomento e terrore, imprimere il segno della supremazia.